Il grande cuore di una Catania dedita al volontariato: Accoglienza e Solidarietà

 

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Il volto perbene di un uomo che abbraccia un’esperienza di volontariato da sei anni con dedizione, amore e tanta generosità.  Il sorriso di Filippo Immè, Presidente di Accoglienza e Solidarietà, è quello dei tanti bambini, italiani e stranieri, e delle loro mamme e papà che ogni giorno possono avere qualcosa da mangiare a tavola, alcuni indumenti con cui vestirsi e un tetto sulla propria testa. Dopo l’intervista al dott. Fabio Guardalà, ideatore e responsabile dell’Ambulatorio Solidale, abbiamo deciso di dare spazio a un’altra voce del volontariato catanese, che investe anche il settore delle gravide ma che si rivolge a una fetta crescente di immigrati ed italiani: i nuovi poveri

Ingegnere Immè, quando nasce l’esperienza di Accoglienza e Solidarietà?

Nel marzo del 2009 un gruppo di volontari provenienti da diverse estrazioni che decidono di riunirsi e dare vita impiegando cuore, tempo e risorse per cercare di tutelare la dignità di persone ai margini della società indipendentemente dal colore della pelle, della nazionalità e del relativo bagaglio culturale

Che supporto offrite agli indigenti?

Abbiamo un Emporio Solidale inaugurato a Natale che permette agli indigenti con ISEE inferiore a 1000 euro annui di poter acquistare gratuitamente prodotti di consumo alimentare di alta qualità forniti dalla GDO, Ipercoop, Auchan e A&O. L’Emporio rientra nel progetto “Spendiamoci Bene” sostenuto da Fondazione per il Sud. Ogni consumatore del nostro Emporio disporrà di una card a punti che verrà ricaricata e incrementata se il consumatore darà una mano attiva e volontaria alle nostre attività

Disponiamo di Case Accoglienza nel territorio di Catania che danno ospitalità per un periodo limitato di tempo, un ufficio casa che si occupa di trovare un alloggio agli indigenti, un servizio di doposcuola per i bambini, un servizio di assistenza legale e una gamma disponibile di corsi di formazione

Su quanti volontari contate?

Ne contiamo novanta, abbiamo anche degli stagisti universitari e dei mediatori culturali utili in questo tipo di attività

Quale il momento più significativo in questi anni di volontariato?

Un’emozione non indifferente è sicuramente lo sbarco al molo di Catania dei profughi. Un momento toccante che ha da sempre colpito me e i tanti cooperanti.

Vorrei ricordare a proposito una bella iniziativa della nostra associazione, “I love you mamma” che riguarda l’assistenza completa alle donne gravide, da quella sanitaria, al parto, ai prodotti (pannolini, omogeneizzati) forniti gratuitamente alla mamma che ha partorito

Che città sarebbe Catania senza il volontariato?

Una città morta. Il volontariato sta salvando questa città dall’indifferenza della classe politica. Consideri che ogni notte, a Catania, dormono 700 persone per strada. Un dato tragico per tutta la comunità. Abbiamo chiesto più volte al Comune la donazione di un bene immobile non più utilizzato. Abbiamo solo ricevuto promesse.

Quanti indigenti avete a carico?

Quattromilacinquecento. Un numero molto grande. E ogni giorno riusciamo a distribuire ben una tonnellata di cibo. Un numero molto consistente in una città che si è dimenticata dei poveri e degli emarginati

Quali programmi avete per il futuro?

Riteniamo quello sinora fatto un piccolo miracolo. Ma non ci vogliamo fermare e abbiamo molti progetti in cantiere. Ma abbiamo bisogno del sostegno della comunità, dei nostri donatori e di tutta la città per portare aiuto a tutti coloro che ne hanno bisogno

 

 

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